Palermo. Entro in un bar a metà pomeriggio:
- Buonasera, vorrei una bottiglietta d'acqua.
- Prenda, è nel frigo.
Prendo, appoggio un euro sul bancone.
- 80 centesimi
- ...c'è scritto un euro...
Lei mi guarda, sorride.
- Lo so.
parole scritte o dette, parole in versi o in prosa, parole per convincere o per ricordare, per confidarsi, redimersi o mentire: questo spazio è dedicato alla lettura, alla scrittura, e alla vita.
venerdì 25 ottobre 2013
Ospitalità
sabato 12 ottobre 2013
Letteratura portoghese
Circa un mese fa sono entrata in una Libreria. Ho chiesto chi fossero i portoghesi da leggere, dopo Pessoa e Saramago.
Il Libraio mi ha risposto a caldo:
- Equatore di Sousa Tavares. E qualcosa di Lobo Antunes.
Un libraio che merita la L maiuscola.
Ho letto, direi che ho bevuto Lobo Antunes: superate le prime pagine faticose e dense, presa l'abitudine ad affrontare riga dopo riga una scrittura che straripa, il lungo doloroso monologo di In culo al mondo coinvolge, avvolge, e ci si trova ad affondare in una mattina grigia in cui tutti si affaccendano mentre uno, almeno uno, affonda irrimediabilmente nel non-senso di ricordi troppo difficili per essere condivisi. Parla di guerra, di orrore; e lo fa con crudezza e disincanto, un modo per difendersi si direbbe. Ma parla anche di amore, e ci riesce altrettanto bene. Di amore perduto, di nostalgia. Di più: parla di sesso, ed è credibile. Non volgare, non melenso, non ammiccante: vero.
Con Sousa Tavares sto arrancando tuttora, vedremo.
Nel frattempo sono stata in Portogallo e sono tornata, ho scoperto che dietro il Portogallo c'è l'Angola, e anche un po' di Mozambico. Sospetto sia soltanto l'inizio di un viaggio.
Oggi tornerò da quel Libraio, lo ringrazierò, gli racconterò tutto questo. E gli chiederò che ne pensa di Dulce Maria Cardoso, e se gli sembra che valga la pena di leggere Il ritorno, appena uscito e recensito un po' ovunque, che probabilmente non avrei nemmeno notato se non ci fosse stata di mezzo la Vita.