giovedì 31 marzo 2011

Inadeguatézza

inadeguatézza    [inadegwa'tettsa] s.f. l'essere inadeguato


inadeguàto    [inade'gwato] agg che non ha i requisiti necessari per un uso o uno scopo; sproporzionato


requisìto    [rekwi'zito] sm qualità, dote necessaria per poter accedere ad una carica, sostenere un esame e simili


dòte    ['dɔte]

1 sf complesso di beni che la moglie apporta all'economia familiare
sf qualità, fisica o morale, naturale o acquisita


qualità    [kwali'ta] 

sf proprietà caratteristica di una cosa, che ne determina la natura e la distingue dalle altre
sf caratteristica positiva
sf [detto di cosa] specie, varietà


positìvo    [pozi'tivo]

agg che si basa su fatti certi; sicuro, effettivo
agg si dice di persona che bada al concreto
agg si dice di cosa che ha ottenuto l'effetto desiderato o previsto
agg si dice per caratterizzare convenzionalmente oggetti, gruppi di oggetti o qualità di fenomeni in opposizione ad altri detti negativi elettricità positiva
agg {matematica} ogni numero reale maggiore dello zero, contrassegnato dal segno + (più)





Ecco. Diciamo che non mi sento contrassegnata dal segno più.

lunedì 28 marzo 2011

Tempo

[...] diciamo, Ieri, ma è come se dicessimo, Mille anni fa, il tempo non è una corda che si può misurare a nodi, il tempo è una superficie obliqua e oscillante che solo la memoria riesce a far muovere e avvicinare.

[José Saramago, Il vangelo secondo Gesù Cristo]

domenica 27 marzo 2011

Orgoglio

La fortuna di diventare me stessa e grazie a ciò più utile agli altri - ho vissuto anche questo.

[Christa Wolf, Cassandra]

Il cielo diviso

More about Il cielo divisoIl cielo diviso di Christa Wolf è stata una lettura faticosa, portata a termine per debito nei confronti della fatica di chi l'ha scritto, e in nome della mia sottolineatissima copia di Cassandra.
Lettura difficile, perché narra una storia d'amore senza mai toccarlo davvero, l'amore. Perché lo descrive di riflesso, attraverso infiniti riferimenti impliciti a un mondo che non esiste più, enormemente diverso da quello che conosciamo, basato su valori e convenzioni che ora, e qui, ci sfuggono. Un mondo di trentenni che dirigono stabilimenti, che coordinano laboratori, carichi di responsabilità; che parlano di sé al passato e che, di fronte ad una ragazza, senza ironia si definiscono anziani.
Difficile per i continui pensieri e ripensamenti, e l'attenzione che i protagonisti si permettono di dare ai dettagli, alle variazioni degli stati d'animo, all'evoluzione e alle manifestazioni dei rispettivi caratteri, capaci o meno di credere alla propria tenuta di fronte a se stessi, di fronte agli affetti e alle tensioni familiari, di fronte alle responsabilità e ai successi e ai fallimenti, e alle regole della politica e della società.
Difficile per il ritmo lento che ormai non ci appartiene.
Un libro difficile, infine, perché pieno di ideologia; al punto di risultare, appena cinquant'anni dopo, quasi incomprensibile.

venerdì 25 marzo 2011

Relativismo

Anche a causa di questo blog, un vecchio amico mi ha accusata di relativismo.
Per qualche giorno ho sentito un forte fastidio; poi il fastidio è sfumato in consapevolezza, quindi in una sorta di orgoglio. Perciò, se ancora mi leggi: si, relativista lo sono, coltivo il dubbio, metto in discussione tutto ciò che posso, sistematicamente, e me stessa più e più spesso di qualsiasi altra cosa.

domenica 20 marzo 2011

Norme

La legge dell’uomo contiene due norme primarie, di eguale valore: la prima è di modestia, in base alla quale la vita ha due limiti: il primo verticale, entro i momenti della nascita e della morte; il secondo orizzontale, entro il cerchio delle proprie possibilità. Poi contiene una norma di dignità: entro quei limiti, io e io solo sono il governatore del territorio.
[iB]


Mi scuso con chi ha scritto queste frasi se le pubblico senza chiedere prima il permesso; ma questo glossario contiene i nuovi significati di cui le antiche parole si arricchiscono lungo il cammino, e certamente da oggi la mia Idea di norma non sarà più la stessa.

sabato 19 marzo 2011

Sintesi

La sintesi è solo un'illusione, è come una invalidità del linguaggio, a quanto pare, non è come il desiderio di pronunciare la parola amore e non disporre della lingua, ma possedere la lingua e non arrivare al'amore.


[José Saramago, Il vangelo secondo Gesù Cristo]

domenica 13 marzo 2011

Dolore

All'improvviso un gemito sordo, irreprimibile, esce dalla bocca di Maria. Giuseppe si agita, domanda, Sono i dolori che cominciano, e lei risponde, Sì, ma proprio in quell'istante un'espressione di incredulità le si diffonde sul viso, come se si fosse trovata di fronte a qualcosa di inaccessibile alla sua comprensione, fatto sta che, in verità, il dolore non lo aveva mica avvertito, o meglio, lo aveva sentito, sì, ma come un dolore provato in realtà da qualcun altro, ma da chi, da quel figlio dentro di lei, come può succedere una cosa simile, che un corpo possa avvertire un dolore che non gli appartiene, e per di più consapevolmente, e comunque sentirlo ancora di più come se fosse un proprio dolore, o magari non esattamente in questo modo e con queste parole, diciamo piuttosto come un'eco che, per una strana deformazione dei fenomeni acustici, si udisse con maggiore intensità del suono che l'ha prodotta. Titubante, quasi non volendolo sapere, Giuseppe le domandò, Continua a dolerti, e lei non sa come rispondergli, mentirebbe se dicesse di no, mentirebbe se dicesse di sì, perciò tace, ma il dolore c'è, e lei lo sente, eppure è come se stesse solo guardandolo, senza poter fare niente, nel ventre le pulsano i dolori di suo figlio, e lei, così lontana, non può aiutarlo.


[José Saramago, Il vangelo secondo Gesù Cristo]


Forse nelle doglie del parto si prefigura il dolore di Maria impotente sotto la croce.
Forse in questo dolore della madre che soffre al posto di suo figlio si rispecchia la Sua morte per salvare gli uomini.
Forse.
Trovo però sorprendente la precisione con cui Saramago ha saputo descrivere lo straniamento del travaglio, quando la sofferenza si fa insopportabile, quando il dolore è tanto da sembrare troppo intenso, irreale. Quando una donna sente di non poter andare oltre, e pure si trova attimi dopo ancora là, ancora viva e ancora sofferente, e allora qualcosa in lei suggerisce non è possibile, non può essere vero, se fosse vero sarei morta, perciò, perciò, non devo essere io che soffro in questo modo. Deve essere per forza qualcun altro. E gli urli che emette, la donna li ascolta come se non fossero suoi. Gli strappi nella carne li sente, e insieme li osserva da fuori. E capisce infine che quella sensazione di essere posseduta, sempre, da qualcuno che non è lei, sensazione gradevole e spaventosa che la accompagna da circa nove mesi, non era che una preparazione a questo.


E' questa la verginità a cui non c'è ritorno. E' questa l'esperienza irreversibile. E' questo il miracolo di Maria, che partorisce e rimane immutata: parthenos, nubile, libera, Iside, Ishtar, pietosa generosa padrona di se stessa.

sabato 12 marzo 2011

Tango cabaret

Tango è silenzio e dialogo muto.
A volte però anche una risata...


mercoledì 9 marzo 2011

Specchio

Lo specchio e i sogni sono cose simili, sono come l'immagine dell'uomo di fronte a se stesso.


[José Saramago, Il vangelo secondo Gesù Cristo]

domenica 6 marzo 2011

Responsabilità

Al contrario di Giuseppe, suo marito, Maria non è timorata né giusta, ma non è certo sua la colpa di queste piaghe morali, la responsabilità è della lingua che parla, se non degli uomini che l'hanno inventata, visto che le parole giusto e timorato,semplicemente, non hanno il femminile.


[José Saramago, Il vangelo secondo Gesù Cristo]

sabato 5 marzo 2011

Traspié

Si può ballare un vals con traspié?
Nel dubbio, intanto ci provo; e funziona...

mercoledì 2 marzo 2011

Berlino

More about BerlinoLonely Planet non tradisce: ottima guida, informale ma precisa, affidabile. Da usare ancora, nel prossimo viaggio che certamente dovrà esserci. Attenzione però ai trasporti, aprono nuove stazioni e nuove linee, per il metrò è meglio procurarsi una mappa aggiornata. Le mappe dei quartieri sono sufficientemente chiare, un po' complicate le indicazioni per risalire dai numeri in pianta al nome di luoghi e monumenti.

K-k-k-krrrra-a-a-a-ckkkkkkk!













Rumore di un albero che si spezza sotto il peso della neve.