parole scritte o dette, parole in versi o in prosa, parole per convincere o per ricordare, per confidarsi, redimersi o mentire: questo spazio è dedicato alla lettura, alla scrittura, e alla vita.
martedì 6 ottobre 2015
Sé
lunedì 10 novembre 2014
Tango
tango
(tango, tangis, tetigi, tactum, tangĕre)
verbo transitivo III coniugazione
1 prendere, toccare
2 sottrarre, rubare
3 percuotere, battere, colpire, colpire a morte
4 ammaliare, sedurre, far colpo
5 (di mari, fiumi e corsi d'acqua in generale) toccare, bagnare
6 (in senso figurato) emozionare, turbare, alterare, commuovere, toccare
7 (in senso figurato, di un argomento) toccare, abbordare, trattare
8 (in senso figurato) imbrogliare, raggirare, ingannare, truffare
9 (in senso figurato) schernire, offendere, insolentire, insultare, infastidire
10 degustare, assaggiare
11 confinare
martedì 12 novembre 2013
martedì 7 agosto 2012
Soltàr
soltar "tr.-prnl." Desatar o desceñir.Desasir [lo que estaba sujeto].Dar salida [a lo que estaba detenido o confinado].esp. Dar libertad [al que estaba detenido o preso].Evacuar [el vientre] con frecuencia."tr." Romper en una señal de afecto como [la risa, el llanto]."fam."Decir."prnl." "fig."Adquirir agilidad en la ejecución de las cosas."p. ext."Abandonar el encogimiento, dándose a la desenvoltura.Con la prep. a, empezar a hacer algunas cosas, como andar, hablar, etc.V. conjugación (cuadro) [5] como "contar".
martedì 29 maggio 2012
Epifania
Un momento di illuminazione che proietta luce e senso sul passato e sul futuro: questa favola bella mi sono lasciata raccontare, nella lettura e nella vita.
[Non ricordavo affatto quale fosse la destinazione della nave; leggo ora che partiva per Buenos Aires, e credo sia un dettaglio che non dimenticherò facilmente].
Implacabile, implacabile.
"In realtà, le epifanie autentiche sono estremamente rare. Nella vita adulta contemporanea, maturazione e acquiescenza verso la realtà sono processi graduali, incrementali e spesso impercettibili, non dissimili dalla formazione di un calcolo renale".
Nientemeno!!
"Di solito è soltanto nelle rappresentazioni teatrali, nell'iconografia religiosa, e nel <
DFW dice, e nel dire contraddice; e mi lascia tanto, tanto, tanto stanca...
[leggendo David Foster Wallace, Brevi interviste con uomini schifosi]
lunedì 23 aprile 2012
Nostalgia del Tango
domenica 18 settembre 2011
domenica 4 settembre 2011
Mirada y Cabeceo: il galateo del tango
Mirada: la mirada è lo scambio di sguardi tra uomo e donna, con i quali ognuno cerca di far capire all’altro che gli farebbe piacere ballare assieme. Una volta che l’uomo è certo che la mirada sia rivolta a lui, mette in atto il cabeceo.
Cabeceo: piccolo movimento con la testa con il quale l’uomo invita la donna a ballare. Si tratta di un’usanza ancora presente nelle milonghe tradizionali, che permette all’uomo di invitare una dama a distanza, senza quasi farsi notare, dopo essersi assicurato che la donna stesse guardando proprio lui (mirada).
Se mirada e cabeceo sono andati a buon fine, l’uomo si alza e procede nella sala in direzione della donna. La donna, si alza anche lei e si avvicina all’uomo in attesa dell’abbraccio di ballo. Al primo brano della tanda l’uomo cinge la donna e inizia a ballare. E’ usanza a Buenos Aires, tra un brano e l’altro, fare dieci o quindici secondi di conversazione e di convenevoli e poi si riprende a ballare, tutti insieme come per magia. Questo è l’unico vero momento di socialità in milonga, infatti subito dopo la tanda si rientra ai propri posti di “mirada”.
Naturalmente tutto ciò richiede una disposizione particolare nelle milonghe. Cioè gli uomini si siedono da una parte e le donne da una parte della sala (solitamente frontale) in modo da rendere facile la mirada. In tutto questo gioca un ruolo fondamentale la tanda e la cortina. Finita la tanda ( 3 o 4 brani di tango rigorosamente della stessa orchestra e dello stesso periodo musicale), scatta la cortina l’uomo accompagna la ballerina quanto più possibile in prossimità del suo posto a sedere e si riparte per una successiva mirada.
La mirada è veramente “mirata”. Bisogna puntare lo sguardo verso un’unica dama e valutare rapidamente se è interessata, altrimenti si orientano le attenzioni altrove. Tutto questo succede in pochi secondi perché è inutile mirare chi non ha intenzione di dirigere il proprio sguardo verso qualcuno. Si può mirare, e fare cabeceo, anche tra un brano e l’altro della tanda.
A Buenos Aires se un ballerino si siede in coppia c’è un motivo ben preciso che va rispettato, vuol dire che i due hanno scelto di ballare insieme per tutta la serata. Le coppie invece che si recano in milonga per ballare con altri si siedono rispettivamente uomini con uomini e donne con donne. Ed è per questo che nelle milongas esistono tre settori: uomini, donne e coppie. Anche tra ballerini che si conoscono bene, se seduti in modo convenzionalmente separati, va rispettato il codice “mirada y cabeceo”, al massimo è concesso un rapido e frugale saluto prima di raggiungere il posto assegnato e, solitamente, prenotato.
sabato 11 giugno 2011
Palpeggiàre
- Oh, non mi piace granché, fa molto dancing.
- Oggi si usa così dappertutto, pare; le signore adorano lasciarsi palpeggiare a ritmo di musica... La cena, naturalmente, servita ai tavolini...
[Irène Némirovsky, Il ballo]
Poi una si chiede perché il tango abbia una cattiva fama....
mercoledì 6 aprile 2011
Improvvisazione
domenica 3 aprile 2011
Il tango ritrovato
Un libro interessante, a tratti avvincente, capace di incuriosire e forse di avvicinare al tango chi già non lo balla, e per chi frequenta le milonghe di ripercorrerne luoghi, abitudini e vezzi. Come altri libri sul tango, nasce dichiaratamente dalla volontà di condividerne il piacere, forse di diffonderlo, e dal tentativo -senza speranza- di spiegare una passione.
L'attenzione all'improvviso si ridesta davanti al capitolo V. Dentro la danza. Qui si trova esattamente quanto il lettore cercava fin dalle prime pagine, e forse da quando ha scelto di leggere il suo primo libro sul tango: certo non una spiegazione, ma almeno una descrizione attenta degli atti, delle sensazioni e soprattutto dei delicatissimi equilibri che reggono la coppia di tangueros e la accompagnano, facendo sì che una tanda diventi qualcosa di unico, o di banale. Burstin, guidandoci con grazia nell'intimità della pareja, sfata il luogo comune che vuole l'uomo determinato e quasi brutale, e la donna subalterna e semplice esecutrice; e sposta l'attenzione sulla necessaria sintonia, sulla complementarietà dei loro ruoli e sull'incontro vero e intenso che può nascere, o non nascere, nei pochi minuti di una tanda. Responsabilità, fiducia, disponibilità: questi i termini che meglio riassumono il breve ed efficace percorso di Burstin nei pochi centimetri che separano, e uniscono, i due ballerini: perché "Senza una forte reciprocità non c'è coppia e non c'è tango". Leggiamo, e ci pare di sentirlo, l'abrazo avvolgente, comodo o impegnativo, ci sembra di poter sentire il "dialogo sottilissimo" che scorre ininterrotto senza che si pronunci una sola parola; di capire finalmente la "relazione raffinata" tra i tangueros. Un ruolo maschile forte e chiaramente esercitato, una mujer di temperamento capace di ispirare l'uomo e la sua creatività: ed ecco la danza diventa intimità, le pause dense di significato e di attesa, l'intensità si lega al movimento fluido; e si spiega come il tango sia arte.
sabato 12 marzo 2011
sabato 5 marzo 2011
domenica 20 febbraio 2011
Nell'abbraccio del tango
mercoledì 16 febbraio 2011
Retrotàngo
O meglio: ormai tutto esiste, perciò quasi certamente qualcuno ne avrà già fatto uso. Se non sbaglio, Retro Tango è anche il nome di un gruppo di tango nuevo di Montevideo. E poi c'è il Tango rétro, un po' il contrario del tango nuevo...
Ma Retrotàngo è per me una parola tutta nuova, inventata da un certo amico lettore che cerca di capire cosa ci sia "dietro" il tango: cosa pensi, cosa legga soprattutto, magari poi perfino come viva chi, quando si fa sera o notte, desidera cerca e anela a una milonga.
Retrotàngo mi sembra una bella idea, e una bellissima parola. Quadrisillaba, piana; come la prima parte di una base, l'inizio del primo tango della tanda, quando ci si avvicina, si comincia appena a conoscersi, si prendono le misure. Retro: all'indietro, come quasi tutti i passi della donna. E anche un po' rétro, come un buon tango milonguero, abbraccio stretto, ascolto di respiri, leggermente fuori moda come El Choclo in una versione del 1929, appena più ritmato di quanto ci si aspetterebbe.
domenica 6 febbraio 2011
Buenos Aires café
Bene: c'è tutto. Le foto sono belle, sporche al punto giusto, ben impaginate, ottima carta non troppo lucida non troppo opaca, insomma davvero tutto a posto.
I racconti presentano degli spunti poetici; ma anche qui, è come se non riuscissero a svilupparsi, a diventare magici, o a diventare politici; rimangono abbozzi con un senso di provvisorio e di già visto.