Desiderio spasmodico di qualcosa: alcool, droghe, sesso, cibo.
Nel caso del craving alimentare, spesso il desiderio ha per oggetto cibi ad alto contenuto di carboidrati e di grassi.
Questi ultimi stimolano la produzione di serotonina e attivano la sensazione di piacere, che ha effetto immediato e durata breve. Segue il calo glicemico con conseguente rilascio di cortisolo o ormone dello stress: così che si sente di nuovo fame e si prova ancora ansia, dunque si è presto pronti per ricominciare.
La presenza di glucosio nel sangue stimola la produzione di insulina, che ha la funzione di far assorbire gli eccessi sotto forma di tessuto adiposo. Lo stimolo continuo può causare un disfunzionamento della produzione di insulina da parte del pancreas, dunque rischio di diabete; e stato infiammatorio diffuso, che predispone a coliti e tumori.
L'insulina tende a dare assuefazione e per ottenere lo stesso risultato, di riportare il glucosio nel sangue a livelli normali, servirà una quantità maggiore di insulina, il che comporterà un maggior accumulo di tessuto adiposo.
Inoltre, gli sbalzi dei livelli di insulina vanno di pari passo con gli sbalzi d'umore; ee la resistenza insulinica va di pari passo con la depressione.
Si può trattare come altre dipendenze, stimolando quotidianamente la produzione di serotonina attraverso canali diversi da quello alimentare: ad esempio con il movimento, la meditazione, facendo qualcosa che piace. O innamorandosi.