martedì 16 giugno 2009

Blog

Tra poco più di un mese, i blog compiranno dodici anni di vita: da dodici anni è a disposizione di tutti, o almeno di chiunque abbia accesso a una connessione a internet, uno strumento con il quale pubblicare le proprie opinioni e cercare il confronto con gli altri, che non necessariamente si troveranno d'accordo.

La litigiosità infatti trova spazio in rete almeno quanto altrove: on line si può trovare facilmente traccia di accesi dibattiti sugli argomenti più diversi e, come nella "vita reale", il livello di approfondimento, di serietà, di onestà intellettuale degli interventi è assai vario.
In alcuni casi, il blog è tematico e il blogger è un professionista: ci sono ottimi blog curati da giornalisti, da scrittori, da cuochi, giardinieri, comici, comunicatori, pubblicitari, eccetera eccetera eccetera. In tanti altri casi, il blog è lo spazio pubblico di aspiranti poeti, giovani artisti, gruppi di amici, o di famiglie, o di coppie che scelgono di rendere partecipe il mondo dei loro affetti. Tutto legittimo.

...o no?

Oggi Vittorio Zambardino ci segnala l'appello per evitare che ai blog vada applicato l'obbligo di rettifica previsto dalla legge sulla stampa del 1948 (!!!?), che prevede che chiunque pubblichi notizie inesatte è tenuto a pubblicarne entro 48 ore anche la rettifica, ad evitare sanzioni pesanti.
Il disegno di legge sulle intercettazioni - una legge a mio avviso di difficile applicazione e potenzialmente limitativa (ancora!) della libertà di informazione - è il ddl 1415A ed è stato approvato alla Camera la scorsa settimana. Qui si può firmare per la presentazione al Senato di un emendamento che, almeno, preveda una distinzione tra i blog personali e quelli professionali. In questo momento (sono le 11.30 di martedì 16 giugno) le firme raccolte sono solo 95; torniamo a vedere questa sera?

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