martedì 31 luglio 2012

Amarezza

Mattina, cammino assorta lungo un viale.
La persona davanti a me si ferma, mi aspetta. All'inizio non capisco nemmeno se sia uomo o donna; è una vecchia stralunata. Pazza, facile no?
Mi fissa con gli occhi enormi:
- Che amarezza, signora... anche lei. Ma sono cose che capitano sa. Capitano, mooolto di rado...
Ascolto, dopo un po' sorrido triste.
Sorride anche lei:
- Ciao, ciao........

Nessuno mi era cosí vicino, da giorni.

3 commenti:

  1. Eccomi di nuovo!
    Quest'ultimo pezzo cos'era?
    Letteratura o vita reale tua?
    Amarezze a parte, le recensioni che scrivi dei libri che leggi sono scritte in modo semplicemente splendido. Complimenti!

    Francesco.

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  2. Qualche giorno fa, buttando un occhio nella striminzita biblioteca composta dai pochi libri che ho avuto la voglia di leggere in vita mia mi è caduto l'occhio su un libro, che contiene due bellissimi testi teatrali, scritti da una ragazzo di Pordenone di nome Paolo Lutman con il quale io e altri coetanei giocavamo spesso a basket alla Casa dello Studente o alla Fiera Vecchia di Pordenone.
    Aveva un'aria dolcissima, un tipo da "Attimo fuggente" per intenderci, e me lo ricordo abbastanza silenzioso salvo quando alle volte si divertiva a prendermi in giro chiamandomi "Mani alte!", questo perchè tendevo, per pigrizia ovviamente, a giocare con le braccia basse in difesa.
    L'ho rivisto del tutto casualmenente nel 2005 molti anni dopo i tempi del Liceo alla Stadio Friuli di Udine, un'anno prima che si togliesse drammaticamente la vita nel garage di casa sua.
    Qualche anno dopo ho poi scoperto che questa sensibile creatura aveva scritto delle cose stupendamente interessanti e che la Biblioteca dell'Immagine gliele aveva pubblicate.
    Il testo si intitola "Non che l'ombra faccia sempre paura" e meriterebbe un'attenta lettura, sempre che tu non gliel'abbia già data.
    Quanta nostalgia e soprattutto quanta amarezza mi aveva lasciato la lettura di quel libro e mi lascia tuttora il ricordo di quel ragazzo.

    Francesco.

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  3. Caro Fra:
    si, l'amarezza è vita reale;
    e no, non conoscevo Lutman, lo cercherò oggi stesso.
    Grazie perché rimani assiduo lettore delle mie.scarne e solitarie riflessioni.
    Buona domenica, F

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