Atteggiamento nei riguardi del suo lavoro "A volte mi pare di essere completamente bloccato. Il lavoro è là, ammucchiato, mi sembra un ostacolo insuperabile, totalmente al di sopra delle mie possibilità. Me ne sto seduto, lo guardo, e mi domando da dove posso cominciare, come posso venirne a capo. Magari prendo un foglio in mano, cerco di leggerlo, ma ho la testa altrove, penso ad altro, sembra quasi che non riesca ad afferrare il senso di quello che leggo, anzi mi pare che un senso non ce l'abbia proprio, che sia privo d'interesse, di qualsiasi contenuto umano, di vita. Poi, nel giro di un'ora, o magari di un istante, tutto cambia di colpo: mi rendo colpo che devo farlo e basta, che devo gettarmici a corpo morto, procedere come un automa, cosa per cosa, insomma che è semplicemente questione di fare un passo dopo l'altro, aprendosi a fatica un varco attraverso il mare di carta. Comincio a provare interesse, mi eccito perfino, lavoro a gran velocità, le cose via via si sistemano: sono sollevato, e anche stupito che quelle stesse cose mi potessero sembrare morte in precedenza."
[Donald Barthelme, Robert Kennedy salvato dalle acque in Atti innaturali, pratiche innominabili]
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