domenica 24 febbraio 2013

Nero

Più riguardo a Sofia si veste sempre di neroPaolo Cognetti, Sofia si veste sempre di nero

I primi trent'anni di vita di una ragazza qualsiasi, descritti in pagine che sono un po' romanzo un po' raccolta di racconti. Molti i luoghi comuni: la villetta senz'anima di una famigliola media - madre depressa, padre in carriera con amante, figlia autolesionista, zia estremista ma simpatica; i piercing e il taglio di capelli, l'anoressia; l'appartamento da studenti con le tende arancioni e l'incenso e gli uomini in camera, e la coinquilina innamorata; il teatro come via d'uscita; New York. Per poi finire a scoprire che il libro l'ha scritto uno che Sofia l'ha incontrata realmente, giusto quando stava per diventare adulta, e che quello che leggiamo è la sua storia vera ma forse è anche un po' inventato, chissà.
Bisogna dire però che le pagine sono davvero scritte bene, e scorrono facilmente lasciando una scia profumata di sintassi corretta e di nostalgia dolciastra, apprezzabile da chi è stato bambino negli anni Settanta. Piacevole.

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