Mezzogiorno. Il tempo volge al brutto, negli stabilimenti gli ombrelloni vengono chiusi e raccolti, i bagnini si attardano a controllare che qualche imprudente non sia ancora in acqua. Sul lungomare, coppie atletiche di olandesi camminano tranquille accompagnate dai figli adolescenti, anziani pescatori osservano seduti su panchine troppo moderne, mamme apprensive rincorrono bambini o li trascinano verso casa.
Un uomo più nero della notte, serio, asciutto, si sporge oltre la ringhiera a osservare qualcosa di sotto, sulla spiaggia; da quella stessa ringhiera il vento fa sventolare i teli leggeri a disegni africani esposti in vendita. Una bimba nera quanto l'uomo e altrettanto seria, avrà otto anni, gli chiede qualcosa, brandendo un gelato. L'uomo annuisce e lei gli si avvia incontro, il vestitino fucsia svolazzante; dietro sale un altro bambino, più piccolo, concentrato su un gelato identico non ancora aperto.
"Per i figli si fa tutto" sorride da sotto il venditore di gelati.
"E' difficile" risponde il padre; "Difficile...".
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