Non nascondo che sarebbe assai triste, a dir poco, se venissi obbligato a fare uso di parole e forme di lungo corso, nel senso corrente, impedendo così alle mie parole di trovare uno sbocco. [...] voglio fortemente che il linguaggio impiegato nel presente scritto viva una propria indipendenza e abbia sempre la possibilità di ricomporre altrimenti il proprio senso, al di là dell'uso corrente. Già, perché è la speranza stessa a esigere che il vocabolario non sia condannato all'immobilità perenne, pena la sua sconfitta.
[Romain Gary, Mio caro pitone]
Nel secondo paragrafo del romanzo, una dichiarazione di poetica chiara come poche.
Forse, la nuova epigrafe di questo vecchio blog.
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