[...] Perché queste sono tutte parole, e solo parole, al di fuori delle parole non c'è niente, Ganesha è una parola, domandò il comandante, Sì, una parola che, come tutte le altre, si potrà spiegare soltanto con altre parole, ma, siccome le parole che hanno tentato di spiegarla, vuoi che siano riuscite a farlo oppure no, a loro volta, devono essere spiegate, il nostro discorso andrà avanti senza una rotta, alternerà, come per maledizione, l'errato con il giusto, senza rendersi conto di ciò che va bene e di ciò che va male [...].
[José Saramago, Il viaggio dell'elefante]
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