Sera, autostrada affollata.
Un cartello segnala dei rallentamenti per incidente; e infatti, si rallenta.
A terra, lungo la corsia di emergenza, una fila di lumini.
Parcheggiati ci sono un'ambulanza e un carro attrezzi; tra i due vedo appena, con la coda dell'occhio, un'automobile scura, potente, appena un poco ammaccata davanti. Dal tettuccio apribile esce qualcosa che fino a poco fa era un uomo. Gli altri uomini, quelli scesi dai mezzi di soccorso, si aggirano senza fretta là intorno, senza guardare.
Capirò più tardi, dopo un paio di notti interrotte da incubi, quello che ho visto: un episodio banale, un tamponamento: senza cinture, e con airbag.
Credo che questa istantanea abbia inciso per sempre sul significato che ha per me la parola "incidente".
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