Berlino prima di Berlino è grigia e percorsa da ragazzi magri con pantaloni neri e orecchini dispari e spille da balia un poco ovunque; da ragazze molto truccate con i capelli molto biondi e cotonati, e un certo pessimo gusto diffuso, che non si sa se sia più dovuto ai tempi o al luogo.
Berlino prima di Berlino è anche una strada con poche macchine, vento che fa rotolare cartacce, e molto freddo.
Poi Berlino è anche un muro, alto più o meno così, molto colorato da una parte, dall'altra non so. Perché dall'altra parte del muro, non c'è niente. Case ancora più grigie, strade ancora più deserte, forse fa anche più freddo. Le poche macchine sono vecchie, sgraziate, rumorose. Uomini e donne sono pallidi e magri, e non ridono quasi mai. Questa Berlino che non c'è somiglia alla Polonia di Tarkovskij, e ci nevica spesso.
Ancora, Berlino prima di Berlino è una vecchia immagine con molto nero e molto rosso, e quando si fa sera si accende un fuoco. Scene confuse, affollate; sopra il muro un uomo, poi molti, e tanto rumore, e musica rock, e locali fumosi perché ancora si può fumare, e fumano in tanti, a Berlino, e anche di birra ne scorre parecchia. E nella Berlino prima di Berlino c'è o c'era uno zoo, o almeno una stazione della metropolitana che si chiama così.
Sotto il cielo velato di Berlino prima di Berlino ci sono anche immagini in bianco e nero, di altri 35 più vecchie. Fotogrammi incerti e tremanti, edifici in rovina e ancora nebbia, che forse è polvere o fumo, che sale dalle pietre dei palazzi crollati. Sotto, una povera umanità. E da qualche parte, chi sa dove, c'è un bunker, immagino una sorta di container di cemento, sepolto sotto terra.
Questa è Berlino prima di Berlino: iniziale, originaria, archetipica, sedimentata negli anni.
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